lunedì 16 giugno 2014

Non solo Puglia. Strascinate, pomodoro, ricotta e fagiolino

Senza dilungarmi troppo in pensieri e parole sintetizzo l'attimo.
Fine settimana con le medesime voglie, ma una conoscenza in più: l'impasto per le orecchiette che all'occorrenza possono (con meno abili movimenti di mano) divenire "strascinate".
Le formazione, oltre le strascinate è così composta:
- la difesa è affidata ai lunghi, sempre compatti e al dente: fagiolini;
- a centrocampo con il compito di legare le fasi di attacco e difesa: la passata di pomodoro (non ditegli che sono egoisti perché l'hanno sempre passata)
- in fine la ricotta vaccina a ricordarci che di si può andare in attacco con uno stile morbido e scioglievole.






Strascinate tricolore
Per 4 persone  


per la pasta impasto e lavorazione potete vederle qui





Passata di pomodoro

Fagiolini 300 g
Ricotta 200 g

Mettere i fagiolini in acqua salata bollente, preparate la passata di pomodoro.

Quando i fagiolini sarannò quasi cotti aggiungere la pasta. Poco prima di scolare il tutto ammorbidire la ricotta con un po' d'acqua di cottura.
Scolare la pasta con i fagioni, aggiungere la passata e far amalgamare il tutto. 
Impiattare e aggiungere un cucchaio di ricotta e altra passata.

Dai colori e dalla descrizione del piatto si capisce cosa è successo di importante nel fine settimana? Sono iniziati i mondiali.
Facciamo quello che sappiamo far meglio: stringiamoci a tavola

Se i doodle li fa google perché non posso farli io?
Logo Niente Pizza Stasera versione Mundial

martedì 10 giugno 2014

Tanta Puglia di te e di me – Le orecchiette fatte in casa (ovunque sia, la casa)



Casa è dove nasci e dove cresci, casa è anche dove sei spensieratamente in vacanza.

La Puglia nonostante i lunghi periodi di assenza la sento sempre un po’ come casa mia e ogni tanto la distanza si fa sentire un po’ di più.

Le estati della mia infanzia odoravano di pesche, passata di pomodoro, mandorle. Si mangiava l’uva direttamente dai filari. E le ruote di focaccia erano lo spuntino al mare. I panzerotti erano lo street food per eccellenza e solo da grande avrei capito che il panzerotto con la birra può essere inserito fra le meraviglie del mondo.

E così come ogni anno - anno dopo anno - al primo caldo arriva la voglia di Puglia e la voglia di Puglia si compensa in due modi possibili: ci si mette in auto per affrontare 7 ore di viaggio compreso traghetto (per chi vive isolano) oppure ci si mette di impegno si cucina.

La prima soluzione sicuramente più d’effetto appare leggermente più complicata dal punto di vista meramente logistico. La seconda riempie il cuore e la panza.

Un sabato mattina più caldo del precedente sabato presagio dell’estate alle porte e si va.

Si impasta e poi con un tagliere davanti come centinaia di volte ho visto fare, ho fatto le orecchiette. 

Certo la velocità non è quella delle nonne a cui l’ho visto fare (il rapporto è 1 a 10, io ne faccio una loro 10), ma il movimento è quello, anche se non mi è mai stato spiegato guarda e riguarda quel movimento è memorizzato nelle mie mani. La tradizione vuole che un’orecchietta sia più grande delle altre e che porti bene a chi la prende. Fatto.






 Orecchiette alla norma (un po’ di padre e po’ di madre)

Per 4 persone


Impasto per le orecchiette

300 g di farina di semola

200 g di farina 00

240 di acqua



Melanzane

Passata di pomodoro

Ricotta salata

Aglio e olio EVO

Una foglia di basilico



Impastare le farine con l’acqua. Quando l’impasto sarà elastico e liscio mettetelo in frigo avvolta dalla pellicola alimentare per 10’-15’.

Una volta trascorso il tempo di riposo per la pasta tagliamone una parte e con i palmi facciamo un cordoncino. Lo spessore del cordoncino darà la grandezza alle nostre orecchiette.

Fino a qui riesco a spiegarlo a parole, per il resto credo che vedere sia meglio di leggere. 
Ho fatto la ricerca, però.


Il sugo. Facciamo imbiondire l’aglio e aggiungiamo la passata di pomodoro (io usato quella fatta dai miei genitori). Saliamo e togliamo l’acidità con un pizzico di zucchero. Quasi a fine cottura mettiamo delle foglie di basilico e olio.

Friggiamo delle fette di melanzane - con spessore inferiore a un centimetro - che abbiamo lasciato a riposo in acqua e sale.

Cuociamo le orecchiette in acqua salata e una volta pronte scoliamole e aggiungiamole alla salsa di pomodoro. Mescoliamo e mettiamo in un piatto, aggiungiamo le melanzane e grattugiamo la ricotta salata.

Il piatto è pronto e io mi sento meno distante.
Ho rispettato anche l’altra tradizione (probabilmente solo di casa mia): le orecchiette si spostavano usando un a cartolina. Quella di mia nonna arrivava da Roma, ma erano altri tempi. Oggi si viaggia di più. La mia viene da Londra.