Senza dilungarmi troppo in pensieri e parole sintetizzo l'attimo. Fine settimana con le medesime voglie, ma una conoscenza in più: l'impasto per le orecchiette che all'occorrenza possono (con meno abili movimenti di mano) divenire "strascinate". Le formazione, oltre le strascinate è così composta: - la difesa è affidata ai lunghi, sempre compatti e al dente: fagiolini; - a centrocampo con il compito di legare le fasi di attacco e difesa: la passata di pomodoro (non ditegli che sono egoisti perché l'hanno sempre passata) - in fine la ricotta vaccina a ricordarci che di si può andare in attacco con uno stile morbido e scioglievole.
Strascinate tricolore Per 4 persone
per la pasta impasto e lavorazione potete vederle qui
Passata di pomodoro Fagiolini 300 g Ricotta 200 g
Mettere i fagiolini in acqua salata bollente, preparate la passata di pomodoro. Quando i fagiolini sarannò quasi cotti aggiungere la pasta. Poco prima di scolare il tutto ammorbidire la ricotta con un po' d'acqua di cottura. Scolare la pasta con i fagioni, aggiungere la passata e far amalgamare il tutto. Impiattare e aggiungere un cucchaio di ricotta e altra passata.
Dai colori e dalla descrizione del piatto si capisce cosa è successo di importante nel fine settimana? Sono iniziati i mondiali. Facciamo quello che sappiamo far meglio: stringiamoci a tavola
Se i doodle li fa google perché non posso farli io?
Logo Niente Pizza Stasera versione Mundial
Casa è dove nasci e dove cresci, casa è anche dove sei
spensieratamente in vacanza.
La Puglia nonostante i lunghi periodi di assenza la sento
sempre un po’ come casa mia e ogni tanto la distanza si fa sentire un po’ di
più.
Le estati della mia infanzia odoravano di pesche, passata di
pomodoro, mandorle. Si mangiava l’uva direttamente dai filari. E le ruote di
focaccia erano lo spuntino al mare. I panzerotti erano lo street food per eccellenza
e solo da grande avrei capito che il panzerotto con la birra può essere
inserito fra le meraviglie del mondo.
E così come ogni anno - anno dopo anno - al primo caldo
arriva la voglia di Puglia e la voglia di Puglia si compensa in due modi
possibili: ci si mette in auto per affrontare 7 ore di viaggio compreso
traghetto (per chi vive isolano) oppure ci si mette di impegno si cucina.
La prima soluzione sicuramente più d’effetto appare
leggermente più complicata dal punto di vista meramente logistico. La seconda
riempie il cuore e la panza.
Un sabato mattina più caldo del precedente sabato presagio
dell’estate alle porte e si va.
Si impasta e poi con un tagliere davanti come centinaia di
volte ho visto fare, ho fatto le orecchiette.
Certo la velocità non è quella delle nonne a cui l’ho visto
fare (il rapporto è 1 a 10, io ne faccio una loro 10), ma il movimento è
quello, anche se non mi è mai stato spiegato guarda e riguarda quel movimento è
memorizzato nelle mie mani. La tradizione vuole che un’orecchietta sia più
grande delle altre e che porti bene a chi la prende. Fatto.
Orecchiette alla norma (un po’ di padre e po’ di madre)
Per 4 persone
Impasto per le orecchiette
300 g di farina di semola
200 g di farina 00
240 di acqua
Melanzane
Passata di pomodoro
Ricotta salata
Aglio e olio EVO
Una foglia di basilico
Impastare le farine con l’acqua. Quando l’impasto sarà
elastico e liscio mettetelo in frigo avvolta dalla pellicola alimentare per 10’-15’.
Una volta trascorso il tempo di riposo per la pasta
tagliamone una parte e con i palmi facciamo un cordoncino. Lo spessore del
cordoncino darà la grandezza alle nostre orecchiette.
Fino a qui riesco a spiegarlo a parole, per il resto credo
che vedere sia meglio di leggere.
Ho fatto la ricerca, però.
Il sugo. Facciamo imbiondire l’aglio e aggiungiamo la
passata di pomodoro (io usato quella fatta dai miei genitori). Saliamo e
togliamo l’acidità con un pizzico di zucchero. Quasi a fine cottura mettiamo
delle foglie di basilico e olio.
Friggiamo delle fette di melanzane - con spessore inferiore
a un centimetro - che abbiamo lasciato a riposo in acqua e sale.
Cuociamo le orecchiette in acqua salata e una volta pronte
scoliamole e aggiungiamole alla salsa di pomodoro. Mescoliamo e mettiamo in un
piatto, aggiungiamo le melanzane e grattugiamo la ricotta salata.
Il piatto è pronto e io mi sento meno distante.
Ho rispettato anche l’altra tradizione (probabilmente solo di casa mia): le
orecchiette si spostavano usando un a cartolina. Quella di mia nonna arrivava
da Roma, ma erano altri tempi. Oggi si viaggia di più. La mia viene da Londra.