lunedì 30 settembre 2013

Plumcake di mele, vere. C’era una mela, il karma, odore di buono e poi un verme dal palato fine



Ieri era una domenica d’autunno, ma una domenica autunnale solo sul calendario.

Gente al mare dice il popolo.

Ma sono appassionato all’ordine prestabilito delle cose, il 29 settembre è autunno? Comportiamoci come se lo fosse davvero. Ma torniamo indietro, non tanto però, senza arrivare all'estate.

Potevo anche non far nulla questo settimana, ma come non dare un mano a fare un trasloco? Chi è che non aspetta un trasloco per riempire il fine settimana? Impossibile rifiutare.

Ma voglio esagerare. Come si fa a rifiutare un trasloco nel fine settimana se te lo chiede sbattendo gli occhi? Non lo so, perché non l’ha fatto, intendo sbattere gli occhi.

Lei chiede una mano, e io dico si.

Avete capito? No, nemmeno io. Siamo tutti su questa meravigliosa barca.

Avete mai sentito parlare del karma? E’ quella cosa lì che se fai una cosa buona ti ritornerà indietro. Una specie di pubblicità progresso sul vivere civile.

Ora io do una mano a fare il trasloco e non chiedo nulla in cambio (il karma non conosce compenso), ma che succede? Arriva a casa, portato da colei che ho aiutato, un sacchetto di carta - che è già bello al tatto - pieno di mele che profumano di mele.

Le metto in bella vista e lascio che le mele mi ispirino.

E arriva la domenica, ma la domenica mattina ha un senso solo per i coraggiosi. Ieri ero pigro.

Pomeriggio, casa vuota.

Preparo un plumcake di mele. Prendo quelle mele e iniziano a sbucciarle e tagliarle. Non le avevo guardate bene, sono mele che non vedevo da anni. In alcune ho trovato dentro il verme. Avete presente quei film dove il protagonista viene risucchiato in un tunnel di luce che lo porta in un altro arco temporale? Mi sono ritrovato dietro i banchi di scuola, con una maestra che spiega che se c’è il verme in un frutto vuol dire che non è avvelenato.

Se c’è il verme è buona. Se non c’è allora è avvelenato.

Cosa c’è di più semplice di questo. Nulla, ma intanto i vermi oggi sono il male e il veleno è meno velenoso.

Una cosa è certa, ho in mano delle mele che hanno preso il mio stesso tunnel di luce e sono arrivate qui con il loro carico di odori e vermi. Adoro le domeniche di autunno perché mi posso permettere anche il lusso di essere malinconico.

Certo che i vermi devo avere un palato fenomenale per riconoscere una mela buona da una avvelenata.

Quando ho fatto l’impasto, aggiunto le mele e messo in forno casa mia ha cambiato odore.

Quanti prodotti ci sono per far odorare la casa? Tantissimi. Ma nessun prodotto potrà eguagliare l’odore di un dolce nel forno.








Plumcake alle mele (senza burro)

2 uova

150 g di zucchero, più un cucchiaio da spolverizzare

2 uova

Un  limone

80 ml di latte

70 ml di olio di semi

150 g di farina

½ bustina di lievito per dolci

2 mele



Tagliate le mele a spicchi e irroratele con il succo del limone da cui è già stata grattugiata la scorza.

Unire in una ciotola capiente uova, zucchero, olio e la scorza di limone. Mescolare e unite le farine setacciate.

Quando l’impasto sarà ben amalgamato versarlo in una teglia per plumcake (la teglia dovrebbe essere imburrata e infarinata, io ho preferito mettere la carta da forno). Posizionare sopra gli spicchi di mela e infornate a 180°. 35’ nella parte inferiore - non a contatto con il fondo - 15’al centro. Prova dello stecchino e riposo in una gratella.



Il plumcake dovrebbe rimanere fino al lunedì mattina, così da estendere la domenica il più possibile. 

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