Nuova ricetta sulla melanzana e anche questa evitando di
friggerla (intervento semi-serio sulla melanzana).
Se la parmigiana è considerata pesante con le sue belle
melanzane fritte la caponata (in Sicilia si chiama Caponatina, per la nostra
atavica voglia di aggraziarci il nemico) è in una classifica a parte.
Cosa è la Caponata?
Spiegarlo è semplice quanto irrispettoso, la miglior prosa non
può nemmeno arrivare agli stessi picchi di ambiguità dei sapori, l’alternanza
della parte croccante a quella morbida, il sale, lo zucchero, l’acidità e tutto
il mondo che la compone si mangiano e basta. Il resto sono solo parole al
vento.
Per sommi capi: melanzane, peperoni, sedano, cipolle, olive, capperi, pinoli, pomodori, zucchero, aceto, basilico, olio e sale. Tutto, o quasi, fritto. Ultimo pasto? Sceglierei quella fritta, ma come per la parmigiana ogni tanto è giusto volersi bene senza farsi troppo del male.
Volete un altro motivo per scegliere questo metodo di preparazione? Provate a friggere ad agosto e poi ne riparliamo. Secondo una compensazione la sauna della preparazione dovrebbe coprire l’apporto calorico di quello che si mangia. Ma per far compensare tutti la preparazione dovrebbe essere di gruppo. Pessima soluzione.
Veniamo a noi.
Caponata infornata
Per 4 persone
2 melanzane
2 peperoni
1 cipolla
2 patate
4 Pomodori piccadilly
Olive taggiasche
Sedano
Pinoli
Uva passa
Mettiamo in forno melanzane e peperoni interi, cipolla ancora
con la tunica (la buccia) e patate a fette – le patate devono essere state
precedentemente sciacquate sotto acqua corrente per eliminare l’amido.
Il forno preriscaldato a 180°, i tempi di cottura variano e
gli ortaggi andranno girati durante la cottura.
35/40 minuti per le patate, 40’ per i peperoni e la cipolla
e 50’ per le melanzane.
Mettiamo a riposo le patate cotte e le melanzane, i peperoni
e la cipolla devono essere messi a raffreddare in sacchi per alimenti per 15
minuti, dopo questo lasso di tempo sarà più semplice togliere la pellicina.
Abbiamo finito di cuocere, è arrivato il momento di comporre
il piatto.
Uniamo in una ciotola i peperoni e la cipolla tagliati a
strisce, le melanzane tagliate a cubetti privati della buccia, i pomodori a
cubetti privati dei semi, sedano - questi ultimi possono essere cotti in forno
o grigliati secondo i gusti personali, io personalmente preferisco lasciarli
crudi per una maggiore croccantezza – olive, una manciata di pinoli, l’uva
passa. Salare e irrorare con olio, zucchero e aceto. Un germoglio di basilico
in testa e il gioco è fatto. Meglio servirlo freddo, quindi si può preparare
prima.
E’ un contorno oppure un antipasto, è colorato, è
vegetariano, e pure vegano, tramite un coppapasta diventa pure elegante da
servire.
Io l’ho accompagnato con dei petti di pollo al pesto, ma
questa è un’altra storia.
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