mercoledì 18 settembre 2013

La caponata, in leggerezza



Nuova ricetta sulla melanzana e anche questa evitando di friggerla (intervento semi-serio sulla melanzana).
Se la parmigiana è considerata pesante con le sue belle melanzane fritte la caponata (in Sicilia si chiama Caponatina, per la nostra atavica voglia di aggraziarci il nemico) è in una classifica a parte.
Cosa è la Caponata?
Spiegarlo è semplice quanto irrispettoso, la miglior prosa non può nemmeno arrivare agli stessi picchi di ambiguità dei sapori, l’alternanza della parte croccante a quella morbida, il sale, lo zucchero, l’acidità e tutto il mondo che la compone si mangiano e basta. Il resto sono solo parole al vento.

Per sommi capi: melanzane, peperoni, sedano, cipolle, olive, capperi, pinoli, pomodori, zucchero, aceto, basilico, olio e sale. Tutto, o quasi, fritto. Ultimo pasto? Sceglierei quella fritta, ma come per la parmigiana ogni tanto è giusto volersi bene senza farsi troppo del male.

Volete un altro motivo per scegliere questo metodo di preparazione? Provate a friggere ad agosto e poi ne riparliamo. Secondo una compensazione la sauna della preparazione dovrebbe coprire l’apporto calorico di quello che si mangia. Ma per far compensare tutti la preparazione dovrebbe essere di gruppo. Pessima soluzione.

Veniamo a noi.

 


Caponata infornata 
Per 4 persone

2 melanzane
2 peperoni
1 cipolla
2 patate
4 Pomodori piccadilly
Olive taggiasche
Sedano
Pinoli
Uva passa

Mettiamo in forno melanzane e peperoni interi, cipolla ancora con la tunica (la buccia) e patate a fette – le patate devono essere state precedentemente sciacquate sotto acqua corrente per eliminare l’amido.
Il forno preriscaldato a 180°, i tempi di cottura variano e gli ortaggi andranno girati durante la cottura.
35/40 minuti per le patate, 40’ per i peperoni e la cipolla e 50’ per le melanzane.
Mettiamo a riposo le patate cotte e le melanzane, i peperoni e la cipolla devono essere messi a raffreddare in sacchi per alimenti per 15 minuti, dopo questo lasso di tempo sarà più semplice togliere la pellicina.
Abbiamo finito di cuocere, è arrivato il momento di comporre il piatto.
Uniamo in una ciotola i peperoni e la cipolla tagliati a strisce, le melanzane tagliate a cubetti privati della buccia, i pomodori a cubetti privati dei semi, sedano - questi ultimi possono essere cotti in forno o grigliati secondo i gusti personali, io personalmente preferisco lasciarli crudi per una maggiore croccantezza – olive, una manciata di pinoli, l’uva passa. Salare e irrorare con olio, zucchero e aceto. Un germoglio di basilico in testa e il gioco è fatto. Meglio servirlo freddo, quindi si può preparare prima.
E’ un contorno oppure un antipasto, è colorato, è vegetariano, e pure vegano, tramite un coppapasta diventa pure elegante da servire.
Io l’ho accompagnato con dei petti di pollo al pesto, ma questa è un’altra storia.

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