Si dice che
dietro ogni grande uomo ci sia una grande donna.
Probabile, assai probabile.
Probabile, assai probabile.
Dietro ogni
post c’è sempre qualcuno. E’ difficile immaginarsi facce e numero di lettori, è
una cosa impossibile, posso sapere quante volte gli occhi di qualcuno si siano
posati sul blog (potere della tecnologia) ma non so chi siano/te.
Come togliersi
dall’imbarazzo dello scrivere solo per se stessi? Non sono mica in analisi che
devo buttare fuori le mie emozioni.
Io voglio buttare
fuori storie, pensieri e odori che sanno di buono. Voglio pensare del cibo che
in bocca sia equilibrato, senza picchi né prese di posizione. E poi è bello
rassicurarsi sapendo che se metterò il sale nell’acqua che bolle l’acqua
diventerà salata. Sembra poco, ma una certezza è una certezza seppur piccola.
Pensare a una persona, una sola, aiuta nello scrivere.
Quella persona deve essere il campione. Più è importante il campione più quello
che verrà fatto sarà di buon livello.
Quando si vuole far bella figura a una cena bisogna cucinare
per la persona che più di tutte può essere critica, se quella viene conquistata
anche le altre di conseguenza lo saranno.
Così ogni singolo post, ogni piatto che ho creato avevano l’intento
di far felice una persona sola.
Il segreto è il campione.
Se penso a ogni piatto riesco a ricordare per chi è stato
creato, ed è come se in quel piatto ci sia il carattere della persona.
Ho anche creato dei piatti per me. In genere sono
confusionari e privi di regole, ma sono buoni se non ci si sofferma sui picchi
di sapidità o per la presenza di una nota acida a volte eccessiva.
Siamo umani e ci sono anche campioni che ci piacciono più di
altri.
Si cucina per gli altri? No, si cucina per l’altro.
Perché cucinare
scrivere di cucina è una cosa intima e il solo pensare che qualcosa che
toccherò con le mie mani passerà attraverso la bocca di una persona e poi fin dentro
nella pancia dove tutto nasce è una responsabilità che è anche intenso prendersi
come intensa sarà l’emozione che quella pancia rimanderà su al cervello e poi
giù verso la bocca che sfornerà un sorriso che sarà il colore che ogni persona
che cucina cerca nel cibo.
(Non cercate
punteggiatura si legge così come è)
Io, ho sempre scritto, spesso cucinato. Poi Incontro Luce. Il
campione fa sempre la differenza.
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