mercoledì 28 agosto 2013

Intervento semi-serio sulla melanzana, la Sicilia e il complesso di Edipo



Cosa è il meglio che possa capitare a una melanzana?
Chiedete a un siciliano e lui risponderà: fritta.
Non vorrà nemmeno sapere cosa ci dovrai fare con quella melanzana. La sua morte è fritta. Non c’è altro da dire.
In effetti in Sicilia la frittura è una specie di codice etico, in molti casi una religione.
A tal proposito, in una delle letture estive (Piccola guerra lampo per radere al suolo la Sicilia di Giuseppe Rizzo) ho trovato questo passaggio illuminante […] In Sicilia l’unica cosa seria è la ristorazione, le dico, alzandomi. E anche quella è un bluff. In novanta per cento è roba fritta, panelle arancini cazzilli, ci piace vincere facile.
Niente di più vero, quindi, memorizziamo il primo dato: In Sicilia le melanzane si fanno fritte.
Secondo dato altrettanto importante (e qui entra in gioco Edipo) in Sicilia la portatrice sana di cultura gastronomica e colesterolo è la Mamma.
Di ogni tipo, etnia, cultura e classe sociale avrà un solo obiettivo nella vita. Farti mangiare più di quanto un medico consiglierebbe.
Qualche tempo fa in uno scambio di tweet culinari io e una concittadina ci ritrovammo a immaginare delle ricette di pasta fredda con la frutta. Il buon Freud avesse avuto un account su Twitter avrebbe sghignazzato allegramente davanti a tanta voglia di sovvertire le abitudine familiari.
Quando dissi a mia madre di aver fatto una parmigiana con le melanzane grigliate credo di averla delusa profondamente, molto più di quella volta che chiamandomi seppe che ero in Grecia e avevo dimenticato di avvisarla.
Fatte queste doverose premesse arriviamo al pensiero che mi è girato in testa in questo periodo di ferie. Sovvertire cultura, abitudini e morte annunciata della melanzana. Perché la melanzana? Perché se bisogna fare la rivoluzione bisogna colpire la Regina.
Quindi cosa succederà a settembre?
Semplice, un menù completo a base di melanzana, rigorosamente non fritta, tutti piatti della tradizione reinterpretati secondo una chiave più leggera, ma non nel senso calorico del termine, ma bensì un nuovo modo di sedersi a tavola più leggero e fresco.
Per capire cosa è la melanzana per un siciliano e soprattutto cosa è la parmigiana di melanzane per un siciliano ho riesumato un vecchio post scritto all’ora di cena: La parmigiana è la cattedrale della cucina, il monte Everest della gastronomia, lo Yin e lo yang dei cibi, Madre Natura che diventa terrestre. La parmigiana è la quadratura del cerchio, è quello che ci rende agli occhi dell'Universo una cultura avanzata. E' l'apostrofo rosa fra le parole "T'amo".
La parmigiana è fatta stessa materia di cui sono fatti i sogni, è un sogno vigile. E' Dio che si manifesta sotto forma di contorno o antipasto.
P.S. Questo commento l'avessi fatto alle 10:00 sarebbe stato meno intenso. Ma è davanti alla fame che l'uomo conosce il vero amore

venerdì 9 agosto 2013

Hey ho, let’s go!!!


Si inizia sempre così. Senza pensarci troppo. Un primo passo stentato. Un secondo inconsapevole e al terzo si è già fatta metà dell’opera; quel momento in cui decidi se tornare indietro oppure sentire già la voglia di scoprire cosa c’è dopo.
Così, senza pensarci troppo (ci penso da anni veramente, ma così è più romantico) finalmente il blog è nato.
Il terzo passo è fatto? Credo proprio di si, nessun ripensamento né dubbio, in fondo è solo un blog. Che sarà mai. Al massimo vi avvelenerò.


Questo non è l’antipasto, siete ancora al parcheggio.

Frisella, al tonno (ma solo per semplicità)…

…perché in realtà c’è di tutto in un solo piatto, almeno tutto ciò che mi riguarda.
Prima informazione: sono siciliano, che se non si è siciliani non si capisce cosa vuol dire sentirisi siciliano. Essere siciliano è qualcosa che va oltre il definirsi “nato lì”. Ma questa è un’altra storia.
L’altra storia è quel 50% di sangue pugliese che mi scorre nelle vene. Che volente o nolente ogni tanto chiama.
In me, le due regioni sono vissute in piena armonia, plasmandosi l’una sulla l’altra rimanendo ognuna fedele al suo ruolo.
La Sicilia è casa, è dove sono nato e cresciuto, è quel luogo da cui vorresti scappare per vedere se si è pronti a correre, ma è l’ombra che si cerca nelle giornate di sole, la dispensa dei momenti di fame.
La Puglia è stato sempre il momento della pace, vacanze prima e ferie poi hanno sempre fatto coincidere quei luoghi con i soggiorni metafisici.
Sarà un caso, ma le donne che ho amato di più sono di quei luoghi, forse perché in quei luoghi sono in pace.
Questo piatto è nato in un giorno di caldo siculo e nostalgia pugliese.
Giusto il tempo di procurare delle friselle, dare un’occhiata alla dispensa - dispensa alquanto ricca dopo aver visitato Marzamemi dove il tonno è arte - e affrontare la preparazione con le stesse speranze di una seduta di psicanalisi.
Ingredienti (rigorosamente senza peso. Solo istinto e palato)

Friselle (io preferisco le integrali)
Pomodori pachino
Buzzonaglia di tonno*
Salame di tonno*
Ricotta fresca
Basilico freschissimo
Menta
Olio e.v.o.
Radicchio

Preparazione:
Semplicissima, non so se avete mai avuto a che fare con le friselle. No? Male, molto male. Ci ritorneremo, intanto dovete sapere che la frisella si compra dura e si mangia morbida.
In una ciotola mettiamo a macerare il salame di tonno tagliato a pezzi molto piccoli e la menta tritata, olio e.v.o. (io ho usato anche dell’olio di un patè di peperoncino).
Si inumidisce la frisella sotto l’acqua corrente, condiamo con olio e sale, i pomodori - che non devono essere tagliati a pezzetti, ma schiacchiati sulla frisella e strofinati su di essa.
Aggiungiamo la buzzonaglia al salame e menta messi a macerare, mescoliamo e mettiamo sulla frisella.
Dopo aver tritato il basilico lo mescoliamo con la ricotta e subito sul tonno. Attenzione già qui vorreste addentarlo, ma resistete.
Un po’ di radicchio per dare una nota leggermente amara, un ultimo filo d’olio (se è pugliese…molto meglio, ma comunque un olio che sia buono).
Adesso è tutta vostra.
Non inzuppate la frisella eccessivamente, quando si morde deve sentirsi  il crack.
Note:

*I prodotti del tonno sono stati acquistati a Marzamemi (SR) due sono i punti di riferimento per questi acquisti (http://www.adelfionline.com/ e http://www.campisiconserve.it/), in sostituzione potete usare del tonno da supermercato.